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Mourinho e i nemici, il racconto di una stagione incredibile. Le sfide decisive e il vento contrario. Sartre e i calamari. L’invidia dei gufi, Palazzi a bordo campo, il calcio di Totti, il Grande Slam, il delirio, l’addio.

mercoledì 9 giugno 2010

Il risveglio

In questa atmosfera di pronostico capovolto, giunge l’attesa notizia dell’ingaggio di Wesley Sneider. L’olandesino arriva a Milano, si allena una volta con la squadra e sembra già tanto che sia tra i convocati. Ancora a poche ore dal fischio d’inizio nessuno lo considera per una maglia da titolare.
Meno di 12 ore al fischio iniziale di Rizzoli, che libererà la voglia di derby dei giocatori di Inter e Milan, nonché dei loro tifosi. In questo momento, nonostante alcuni indizi lasciati per strada ieri da Mourinho, non è ancora ben chiaro con quale undici e con quale schieramento la formazione nerazzurra si presenterà sul terreno di gioco. E conoscendo lo Special One, anche se la formazione fosse scontata, sarebbe lecito attendersi una sorpresa dell’ultimo secondo. In base agli ultimi esperimenti in allenamento, Mou sembrerebbe orientato a proporre il solito rombo a centrocampo, pur se mancheranno i due interpreti titolari dei ruoli di vertice: Cambiasso e probabilmente Sneijder (che ha chance di partire dalla panchina in caso di convocazione) [fcinternews.it, 29 agosto 2009]

E invece, contro ogni aspettativa, Sneijder è nell’undici di partenza comunicato nel pre-gara dallo Special One. “Moratti mi paga anche per avere coraggio” sarà il commento del tecnico portoghese.
I derby che ricordiamo si immergevano in un odore di caldarroste, di un autunno che volgeva all’inverno, o magari al ritorno avevano il sapore dei primi gelati, di una primavera che si affacciava. Un derby così però in campionato non c’era mai stato: le corse dai traghetti, il clacson per liberarsi in autostrada, il ritardo del volo che fa paura.
Qualcuno ci segue ancora dalle vacanze, il sole sulla pelle, sapore di mare, sapore di sale: il nuovo gusto del derby [Fabio Caressa, incipit della telecronaca Sky, 29 agosto 2009]

Se c’è un momento in cui tutto è iniziato, forse è proprio la sera del 29 agosto. Come dicevamo, il Milan arriva a questa partita da favorito, in modo del tutto inopinato, se si guardano i valori in campo. Potenza dei media e della gran voglia di Inter perdente che si respira in Italia.
Mou, con Cambiasso indisponibile (scusate se è poco) schiera Milito ed Eto’o di punta e mette nuovo arrivato Sneijder tra le linee. Dietro di loro, un centrocampo a tre, con Zanetti, Thiago Motta e Stankovic.
La partita è equilibrata per una ventina di minuti, poi il gioco dell’Inter prende il sopravvento. È una splendida azione che porta Milito a servire Motta per l’1-0. Poi rigore di Milito (fallo di Gattuso), espulsione di Gattuso, e 3-0 di Maicon che chiude il primo tempo e la partita. Superiorità schiacciante, tifosi interisti (in trasferta) in estasi e Sneijder che ispira e corre, tampona e contrasta, si smarca e cuce la manovra, trovandosi coi compagni come se ci giocasse insieme da anni.
Nel secondo tempo, il quarto gol di Stankovic. Fischio finale: apoteosi per l’Inter, per i rossoneri un incubo che si avvera.

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